26 dicembre, 2006

Tsunami. 2 anni dopo.

Celebrazioni della ricorrenza dello Tsunami. 26/12/06


Mi ricordo di 2 anni fa.

La notizia mi colpi' come una frustata.
Rimasi semplicemente paralizzato dalla forza delle onde che si inghiottivano corpi, palazzi, vetri, palme, mondo.
Erano 2 anni fa.
Le cifre sui morti si accavallavano ma gia' da subito apparivano spaventose.
Non so perche'.
Ma mi attaccai al telefono, pagine gialle, elenco, internet.
E chiamai. Misericordie, Protezione Civile, MFS.
Volevo partire.
Ero gia' là, in realtà.
Mi dicevo, va bene, non puoi dare un aiuto medico e neanche psicologico.
Ma ci sono migliaia di corpi da portare via. Da inumare o cremare velocemente.
E mi dicevo, davvero non ne hanno bisogno di 2 mani in piu'?
No, risposero di no.
E nella nostra Bella Italia che succedeva?
La prima decisione ufficiale del nostro Governo Berlusconi fu quella di andare a rimpatriare gli italiani. Erano qualche unita'. Un aereo hanno mandato. E non voglio sapere se magari fosse vuoto all'andata. Gia', gli italiani prima di tutto. E poi allora erano già su una collina a km di distanza. Gli altri, purtroppo, erano gia' morti. Vite di serie A e di serie B.
La seconda decisione fu di nominare Bertolaso della Protezione Civile responsabile della coordinazione del soccorso.
La terza di istituire l'SMS solidale a 1 o 2 euro.
Se non ricordo male, 52.000.000 di SMS furono mandati e raccolti qualcosa come 60.000.000 di euro o giu' di li'. 120 miliardi di lire!! (NB: per la ricostruzione in Bangladesh o Indonesia in cui 1 euro equivale a 100 in Italia...). Una cifra immensa. Con cui, volendo, ricostruire ex novo tutto il Sud Est Easiatico...
Ma i miei soldi non ci sono stati stavolta.
Non mi piaceva Bertolaso.
Ne ho versati 50 euro a Medici Senza Frontiere.
Che il mese dopo ha rendicontato la quantità di soldi raccolti.
E che ha BLOCCATO le donazioni dopo 3 giorni, in quanto 'MSF si occupa dell'emergenza, non di ricostruzione. Abbiamo valutato che i soldi raccolti fossero sufficienti. E no, non abbiamo voluto raccoglierne altre da destinare ad altri progetti, in quanto chi donava si aspettava che fossero per lo Tsunami. E si', per i soldi in eccedenza, abbiamo chiamato ad uno ad uno i donatori e abbiamo chiesto loro se potevano essere utilizzati per gli altri progetti di MSF. Oltre il 99% ci ha detto di sì '. (Nota: qualche italiano ha detto di no...)
Questa si chiama ETICA. Si chiama CORRETTEZZA. Si chiama ONESTA'. Si chiama TRASPARENZA. Si chiama Premio Nobel per la Pace.
Ed adesso vi chiedo: a voi lo hanno detto come sono stati utilizzati i VOSTRI soldi? Per costruire cosa? Per quante persone? A quali costi?
In uno speciale della Rai si parlava anche di 'costruzione di chiese' con i Vostri soldi.
Be', siamo adesso nel periodo giusto.
Buon Natale allora.
Fregandocene che nel Sud Est Asiatico siano poi Musulmani, Induisti, Buddisti o Animisti.

E cosi' sia.



22 dicembre, 2006

Mani Legate



E ora saranno tutti contenti.

Chi usava la parola 'eutanasia' con quel senso di disgusto che appartiene ai perbenisti democristiani travestiti da nuovi politici yuppy.

Chi con i loro crocifissi al collo dispensa un Verità cieca colma di un oscurantismo medioevale.

Chi vuole cavalcare sempre le tragedie personali per ridare ad una voce ormai spenta dai mille voltafaccia politici.

Chi non si permette piu' il lusso di spegnere una telecamera o un microfono.

Chi non pronuncia piu' la parola etica perche' ne ha perso il ricordo del significato.

Chi non legifera per non disturbare la pudica suscettibilita' di mangiaiostie e baciapile che sotto una bandiera troppo colorata per le loro triste facce sono riusciti ad avere i loro anni di spettacolarizzazione politica.

Chi non pensa alla persona, alla sofferenza, alla paura, alla rabbia, e parla blablabla di leggi, articoli, decreti, finanziarie, scandali e spazzatura varia.

Chi non si sofferma un attimo piu' a pensare a quale vita possa essere quella confinata al solo battere di palpebre.

Chi non prende fiato, si guarda le mani e si', oggi sono libero di togliermi la vita.

Anche questa e' dignita' umana.

Ciao Piergiorgio.

21 dicembre, 2006

Prima le PERSONE, poi i brevetti


La compagnia farmaceutica Novartis (Vi consiglio di guardare il Loro sito per vedere come si presentano... n.d.r.) ha fatto causa al Governo Indiano perché permette la produzione di farmaci generici dai costi contenuti.
Se vincerà, milioni di persone in tutto il mondo potrebbero perdere l'unica fonte di medicinali a prezzi accessibili.
Chiediamo a Novartis di fermarsi e di rinunciare all'azione giudiziaria contro il Governo Indiano.

L'India produce farmaci di importanza vitale per i Paesi in Via di Sviluppo. Più della metà dei medicinali utilizzati per curare l'Aids nei Paesi più poveri sono prodotti in India. Anche MSF usa i farmaci indiani per trattare l'80% dei suoi 80mila pazienti sieropositivi.
Se Novartis vincesse la causa, l'India sarà costretta a modificare la sua legge e dovrà concedere più facilmente i brevetti sui medicinali.
Per i produttori di farmaci generici diventerà quasi impossibile continuare a vendere medicinali uguali a quelli delle multinazionali, ma molto meno costosi.
La vita di milioni di persone che in tutto il mondo sono curate con i farmaci 'made in India' sarà in pericolo.
IL DIRITTO ALLA VITA VIENE PRIMA DEL DIRITTO A FARE PROFITTI.
CHIEDI A NOVARTIS DI RINUNCIARE ALL'AZIONE GIUDIZIARIA CONTRO IL GOVERNO INDIANO.

Firma anche tu per salvaguardare il diritto di milioni di persone a ricevere i farmaci salvavita.


Da MSF.it

19 dicembre, 2006

Sentenced to DEATH



La notizia e' di quelle che scuote gli animi.
E va oltre.
La prima reazione alla lettura del capo di imputazione ti stordisce.
E ,dentro di te, gridi subito alla vendetta.

Il Prologo:
La libia ha emesso una sentenza di pena capitale per 5 infermiere bulgare e 1 medico palestinese colpevoli, secondo l'accusa, di aver infettato con il virus HIV 426 bambini (di cui 52 morti) nell'ospedali di Bengasi.

MA.

L'antefatto:
1. "Nel febbraio 2004, gli imputati raccontarono a una missione di amnesty International che erano stati costretti a confessare dopo essere stati torturati con scariche elettriche, percossi e tenuti appesi per le braccia" da Amnesty.it
2. Per questo controverso caso ci sono state pressioni della diplomazia occidentale, e l' appello di 114 premi Nobel per l'assoluzione
3. Ancora: a nulla sono valse le testimonianze della comunita' scientifica internazionale, tra cui quella di Luc Montagnier, coscopritore dell'aids, e di Vittorio Colizzi, secondo i quali la contaminazione "fu dovuta alle pessime condizioni igieniche dell'ospedale di Bengasi"
4. L'avvocato della difesa Othman Bizanti ha anche prodotto documenti per provare che nel 1997 furono registrati a Bengasi 207 casi di contaminazione da virus dell'aids, vicenda che fu messa a tacere.

La conclusione (ad oggi):
Non sembra, a tutt'oggi, che questo processo sia stato condotto in modo sufficientemente limpido.
E, se anche lo stesso giudizio fosse confermato in sede di Corte Suprema (alla quale gli imputati si sono appellati), rimarrebbe la triste notizia che i morti di questa vicenda sarebbero saliti da 52 a 58.

Luci (e notti) a San Siro

"E che gli dico...
guardi non posso
io quando ho amato
ho amato
dentro
gli occhi suoi

magari anche
fra
le sue gambe
ma ho sempre pianto
per la sua felicita
' ." (R. Vecchioni, Luci a San Siro)

13 dicembre, 2006

Oltre il muro


















Questo e' quello che ho fatto ieri, tra una vena e un'arteria.
Gia', esami del primo anno.
Eppure.
La mente va sempre la'.
Dove non dovrebbe andare, forse.
Ma chi l'ha detto, poi.
Ho cercato per un'ora di capire cosa fossero quelle ulcere che ho visto nel villaggio di Ekpegnon-Vakpo' in Togo.
Quegli arti deturpati, rossi, pieni di mosche e pus.
Forse leishmaniosi, forse no.
E allora.
E allora volevo vedere-capire-toccare.
Lo so.
Che senza neppure sapere cosa sia una proteina B6 o dove sia situato l'ippocampo o come si misura la pressione forse non capiro' niente.
Lo so. Ma intanto io questi libri li mettero' li'.
Li apriro' con meticolosita'.
Li spiero' come si fa con i regali sotto l'albero.
Ecco, ci sono.
Questo sara' il mio regalo di natale.

Auguri Nik.
Auguri miei piccoli bimbi neri.

08 dicembre, 2006

No Grazie Pago Io


Ieri notte, su una rivista di 2 anni fa del CUAMM -Medici con l'Africa- ho letto di una iniziativa che ho trovato limpida, trasparente ed etica: si chiama No Grazie Pago Io.


Si trattava di un un gruppo di operatori che lavorano in diversi ambiti della Sanità che hanno deciso di darsi delle sempici regole basate sul rifiuto di gadgets, premi e regali da parte delle industrie e degli informatori farmaceutici.
Questo per un semplice motivo: e' ormai dimostrata l'influenza, anche inconsapevole, che tali regali hanno sulla scelta delle prescrizioni di medicinali da parte dei medici.
E poi, come dire, la mission (!) del medico dovrebbe essere altro.
Quale?
Beh, forse e' l'ora di rileggersi il vecchio o nuovo Giuramento di Ippocrate.

Ah! Un'ultima cosa: sulla lista della spesa di domani aggiungere:
-penne
- block-notes
- post-it
- ...

04 dicembre, 2006

Primo Soccorso


Oggi e' stato un lunedi speciale.

Quando mi sono iscritto al Corso di primo Soccorso per Volontario, l'ho fatto per un motivo particolare: esserci quando qualcuno in difficolta' avesse avuto bisogno di aiuto.
E l'immagine che ho da sempre portato dentro e' quella di una persona anonima, in una strada anonima, in un posto qualunque e in qualunque tempo che chiedesse un aiuto.
E non mentre tu sei sull'ambulanza, li' lo sai, e lei lo sa che un'ambulanza arrivera'.
No, la sorpresa di trovarsi in difficolta' e trovare un passante che si ferma per te e ti conforta come puo'.
Stamani e' successo.
Ero appena partito per andare a lavoro quando ho visto una ragazza con ancora il casco in testa sdraiata sull'asfalto dopo una scivolata con lo scooter e un signore a tenergli la testa (che aveva battuto) insieme ad un altro che aiutava la circolazione stradale.
Mi sono fermato e ho chiesto informazioni. Ho capito subito che l'uomo alla testa era anche lui un anonimo Soccorritore: teneva il rachide ben fermo, confortava la ragazza e sollecitava garbatamente gli astanti ad andarsene.
Abbiamo aspettato l'ambulanza insieme.
Poi.
Le ho preso i guanti che si era tolta e li ho messi nella sua borsa. Le ho preso le mani e le ho scaldate (erano, in realta' quasi piu' fredde le mie...). Le ho chiesto se le faceva male da qualche altra parte oltre la testa. Mi ha risposto di no. Ho pensato a come coprirle la faccia dalla fastidiosa pioggia battente, ma non ho trovato niente di utile.
E' arivata l'ambulanza: sono scesi in 3.
Non so perche', ma l'uomo alla testa della ragazza ha chiesto loro se sapevano togliere il casco.
Io gia' mi aspettavo una risposta risentita.
Invece hanno sentenziato: bhe', se ci volete pensare voi...
(lascio stare commenti deontologici e inerenti la professionalita'...)
Era quello che volevo sentire.
Ho preso il mento e 2 dita dietro il collo. Intanto che sfilavamo il casco e mettevamo il collare, chiedevamo all'equipaggio dell'ambulanza di portare indietro il 'cucchiaio' perche' volevamo l'asse spinale.
Non state lateralmente! Dovete stare 'a ponte' per spostare la ragazza! Ok, adesso hai freddo? Portate la metallina. Si. Su, ragazzi. Si, mettiamo anche il 'ragno'. E mi chiedi anche il perche'?Dove cazzo sta il buco per la cinghia del ragno?Ehi, fammi vedere dalla tua parte. Ok, l'ho trovato. Come stai? Non preoccuparti, adesso ti blocchiamo come un salame, lo so che e' fastidioso ma e' necessario.
E no, non preoccuparti: e' una procedura di routine, non significa che ci sia qualcosa di serio: e' solo per evitarti altri traumi.
Ok, adesso sembri un ovetto di pasqua.
Buona fortuna ragazza sconosciuta.

E grazie per tutto quello che tu hai fatto per me.