25 settembre, 2008

$10.000.000 per le vostre idee





Google, il più famoso motore di ricerca di Internet, mette in palio $10.000.000 per un concorso alla cui votazione parteciperanno sia una giuria ufficiale, sia gli utenti internet. Il progetto si chiama "Progetto 10 alla 100°" per festeggiare i 10 anni di Google. CI sono poche regole per partecipare: basta scegliere una categoria tra quelle proposte (comunità, opportunità, energia, ambiente, salute, istruzione, casa, altro) e proporre il proprio progetto. Per avere un'idea di un progetto che possa interessare a Google vi segnalo questo, che lo stesso staff di Google indica come un'ttima idea.
La scadenza è il 20 ottobre 2008. Sì, c'è meno di un mese. Adesso è il momento per spremere le meningi e ritrovare nel vecchio cassetto delle idee (o del comodino) un progetto che possa aiutare questo piccolo grande mondo malato. E da oggi non potrete più dire: se avessi avuto i soldi avrei fatto...
Per tutte le informazioni vai qui.

08 settembre, 2008

Ciao

E' finita.
Sono passati anche questa volta ben 3 mesi. Di regole, di spazi limitati per fumare. Di spazi illimitati per pensare, per piangere e accarezzare. Di cibo pronto, di troppa carne nei menù. Di 2 kg persi cercando verdure, di nasi rossi e balli dopo pranzo. Di teatro, musica, laboratorio manuale, scrittura creativa, ARRAMPICATA, equitazione. Di infermeria chiamata Club Med. Di chemioterapia, cateteri venosi centrali, cicatrici, operazioni, TAC e RMN. Di sguardi, di complicità. Di urli, corse e matite colorate. Di cartelloni di benvenuto. Di macchinine elettriche e valigie portate. Di casette ognuna con il proprio colore, di temi settimanali: indiani, supereroi, il viaggio del mondo in 8 giorni. E' finita la giornata dalle 7 alle 23 scandita da attività, pausa pranzo, riunione, giochi, spostamenti, nanna. E' finita la mia giornata fatta di cordini, percorsi alti, bassi, caschetti da indossare, high ropes, moschettoni, rete, pali, funi d'acciaio, guanti da indossare e tronchi da percorrere. E' finita la nottate in camerata con G, B, M. Le chiacchierate serali con i bambini e notturne con lo staff. Le candele nella notte, Einaudi nelle orecchie.
I 250 volti passati e i 1000 sorrisi regalati. Ciao colleghi, amici, fratelli. Ciao bambini, ciao bambine. Sono così pieno di voi da sentirmi male. E sono felice.

02 settembre, 2008

Wake up! Part-1
















Photo: www.savvy-baby-gear.com

Sto lentamente facendo il conto alla rovescio. Dopo il prossimo fine settimana tornerò nel mondo da cui sono stato fori per questi tre mesi, immerso nel progetto di regalare una settimana di gioco, spensieratezza, divertimento e gioia a bambini malati cronici.
Da due weekends abbiamo avuto le famiglie: figli e genitori insieme per un fine settimana davvero unico. Il sabato diamo la possibilità ai genitori di uscire: sarà nostro compito mettere a letto i loro figli. Ecco quella notte cosa ho scritto.
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C'è un'aria pura in questo posto. C'è una dolcezza nell'aria che quasi stucca. C'è bellezza nell'aria. Il ritmo dei respiri è una danza primitiva. Tutti diversi e tutti sincroni a formare una melodia. C'è una straordinaria armonia nel sonno. C'è la limpidezza di acqua di fonte. C'è la morbidezza di cuscini di piume. C'è l'odore di panni appena stesi. C'è il colore di 1000 palloncini lanciati nel vento. C'è il calore di un abbraccio di un amico. C'è rumore di vita in questo assordante silenzioso notturno. Come un lago di acque smeraldo, io ti concedo il mio corpo e la mia anima. Mi immergo nei vostri respiri e ne esco più vivo.
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Ho imparato da anni ad aprire le porte abbassando la maniglia senza fare il minimo rumore. E' tutto un gioco di spinte, pesi, fisica elementare. E togliersi le scarpe o camminare bilanciando il peso ara sulle punte, ora sul tallone per non produrre il minimo scricchiolio. E respirare con la bocca quando ti accorgi troppo tardi del groppo in gola che ti si è formato per essere stato inconsapevolmente in apnea affinché neppure il tuo respiro producesse il ben che minimo rumore.
Silenzio.
Assoluto silenzio.
Per gustarsi tutta la vita della notte.
Dovreste esserci per vederli- 4 bambini, 3 perle rosa e una azzurra che dormono nella stessa cameretta. Il piedino fuori della coperta di S., la mano palmo in su di K. E la più piccola, F., che prima di addormentarsi teneva a sé il suo peluche e parlava, parlava.
Poi ad un tratto ha iniziato a chiamare "mami" svegliando gli altri 3 fratellini che già dormivano. E' allora che sono uscito dal mio angolino nero e buio situato nell'altra stanza e ho pensato: non ho paura. Mi sono avvicinato e le ho chiesto sussurrando come si chiamasse il suo peluche. Non mi ha risposto. E non so neppure se la abbia comunque rassicurata con la mia domanda da sconosciuto nel cuore della notte. Ma le ho messo una mano sui capelli biondi e ho cominciato ad accarezzarla lentamente. Con la mano sinistra le ho sistemato la maglietta del pigiamino per ricoprirle bene la pancia rimasta scoperta. E le accarezzavo quella testa di grano. Poi le ho messo il piede sinistro sotto le coperte, piegandole delicatamente il ginocchio. e l'accarezzavo. Poi ho messo sotto le coperte il piede destro, distendendole con cautela il ginocchio alzato. E l'accarezzavo. Le ho tirato su le coperte. Aveva sempre la mano destra serrata a pugno con cui si stropicciava ritmicamente l'occhio. Glielo ho presa e dolcemente gliela ho portata sotto le coperte. Il respiro è iniziato a diventare più lento e regolare. e profondo. F. dormiva.