18 giugno, 2007

Pensiamo ai bambini

PENSIERI

Pensiamo ai bambini che lasciano ditate di cioccolata ovunque,

che adorano il solletico,

che saltano nelle pozzanghere e rovinano i pantaloni nuovi,

che rubano il cioccolatino prima di cena

che fanno i buchi quando cancellano il quaderno,

che non trovano mai le scarpe.

E pensiamo a quelli che fissano lo sguardo sul mondo da dietro un filo spinato,

che non saltellano per la strada con le scarpe da ginnastica nuove

che non hanno imparato a contare i fagioli,

che sono nati in luoghi dove noi andremmo neppure da morti., che non vanno mai al circo,

che vivono in un mondo in ultima classe.

Pensiamo ai bambini che ci regalano baci appiccicose manciate di liquirizie,

che dormono con il cane e seppelliscono il pesce rosso,

che ci abbracciano di corsa e si dimenticano i soldi per la merenda,

che sono sempre coperti di cerotti e cantano stonati,

che spremono il dentifricio per tutto il lavandino,

che devono rumorosamente la minestra.

E pensiamo a quelli che non mangiano mai il dolce,

che non hanno una coperta da trascinarsi in giro,

che guardano i loro genitori mentre li guardano morire,

che non trovano pane da rubare,

che non hanno una stanza da rimettere in ordine,

le cui foto non stanno nel salotto di nessuno,

i cui mostri sono veri mostri.

Pensiamo ai bambini che il martedì hanno già speso tutta la paghetta,

che fanno i capricci al supermercato e mangiano quello che vogliono,

che adorano le storie di fantasmi,

che buttano i vestiti sporchi sotto al letto e non risciacquano la vasca,

che aspettano la formichina quando gli cade un dente,

che non vogliono essere baciati davanti ai compagni di scuola,

che a messa non stanno mai fermi e urlano al telefono,

le cui lacrime ci fanno a volte sorridere e il cui sorriso può farci piangere.

E pensiamo a quelli che hanno gli incubi anche di giorno,

che mangerebbero qualsiasi cosa,

che non hanno mai visto un dentista,

che nessuno vizia,

che vanno a letto affamati e si addormentano col pianto,

che vivono e si muovono, ma non hanno una vita.

Pensiamo ai bambini che vogliono essere portati in braccio

E a quelli che devono essere portati in braccio per forza,

a quelli con cui non ci arrenderemo mai

e a quelli a cui nessuno dà una seconda possibilità,

a quelli che soffochiamo di attenzioni

e a quelli che afferrano qualsiasi mano abbastanza gentile di offrirsi.

Ina Hughes

Grazie Lau per avermela fatta conoscere

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