08 gennaio, 2009

No political correctness today

(Immagine tratta da repubblica.it)

Ecco tutti i combattenti della Striscia di Gaza.
Ecco tutti i pericolosi terroristi.
Tutti i criminali di Hamas.
Ecco su chi scende la pioggia di Piombo Fuso.

Vi auguro di provare almeno 100 volte tanto il terrore provato dai bambini.
E poi verrò io, a sputarvi in faccia.


15 ottobre, 2008

Noi sempre con te

Roberto Saviano, autore del magnifico libro "Gomorra", ha deciso di lasciare la nostra troppo piccola Italia. Piccola per un Uomo come lui, che ha scelto di parlare, di gridare le sporche verità di questo BelPaese a tutti quelli che lo volevano ascoltare. Sapendo che, probabilmente, sarebbero state le sue ultime parole urlate in libertà.

(Da Repubblica.it)
"
ANDRO' via dall'Italia, almeno per un periodo e poi si vedrà... 'Fanculo il successo. Voglio una vita, ecco. Voglio una casa. Voglio innamorarmi, bere una birra in pubblico, andare in libreria e scegliermi un libro leggendo la quarta di copertina. Voglio passeggiare, prendere il sole, camminare sotto la pioggia, incontrare senza paura e senza spaventarla mia madre. Voglio avere intorno i miei amici e poter ridere e non dover parlare di me, sempre di me come se fossi un malato terminale e loro fossero alle prese con una visita noiosa eppure inevitabile. Cazzo, ho soltanto ventotto anni!" (Continua...)

01 ottobre, 2008

Risparmio energetico -Parte 1 -

Oggi si inaugura una di quelle barbose rubriche in cui si parla di risparmio energetico, di ecocompatibilità, di impronta ecologica. Ma non vi dirò "cosa dovrete fare". Vi dirò "cosa faccio io", sia perché il blog è mio e ci scrivo cosa voglio (sic!), sia perché se lo faccio in casa mia significa che potete farlo anche voi (in casa vostra...).
Partiamo:
Illuminazione:
- Il Comune di Firenze ci ha donato gratis lampadine a basso consumo (in questo periodo lo sta facendo anche Coop in collaborazione con Enel). Le ho messe, purtroppo solo in cucina in quanto gli altri punti luce sono faretti o ad intensità variabile (non compatibili). Consiglio di metterli ovunque, a patto di avere la pazienza di aspettare 1 minuto per avere un'illuminazione perfetta (non mettetele quindi in zone in cui l'accendete e la spegnete ogni 3 secondi...)
Acqua:
- Insieme alle lampade ci hanno recapitato anche i riduttori di flusso. Li ho messi ovunque: lavandini, doccia, bidet. A differenza di quelli di qualche tempo fa, questi miscelano l'acqua con l'aria creando un vortice: hai la stessa pressione con un notevole risparmio di acqua.
- Chiudo il rubinetto quando mi lavo i denti, quando mi insapono sotto la doccia, quando insapono i piatti.
- Ho lo sciacquone con 2 "scarichi" differenziati in base alle esigenze...
Lavatrice:
- Faccio programmi a 40°, eccetto un paio di lenzuola chiare (60°).
- Uso detersivo ecologico, se lo trovo quello "alla spina" per riutilizzare il flacone.

Ah, a chi non importasse niente dell'ecologia (Grrr......) può consolarsi col fatto che questi piccoli accorgimenti fanno abbassare drasticamente gli importi delle bollette...
E voi cosa fate? Altri suggerimenti?

25 settembre, 2008

$10.000.000 per le vostre idee





Google, il più famoso motore di ricerca di Internet, mette in palio $10.000.000 per un concorso alla cui votazione parteciperanno sia una giuria ufficiale, sia gli utenti internet. Il progetto si chiama "Progetto 10 alla 100°" per festeggiare i 10 anni di Google. CI sono poche regole per partecipare: basta scegliere una categoria tra quelle proposte (comunità, opportunità, energia, ambiente, salute, istruzione, casa, altro) e proporre il proprio progetto. Per avere un'idea di un progetto che possa interessare a Google vi segnalo questo, che lo stesso staff di Google indica come un'ttima idea.
La scadenza è il 20 ottobre 2008. Sì, c'è meno di un mese. Adesso è il momento per spremere le meningi e ritrovare nel vecchio cassetto delle idee (o del comodino) un progetto che possa aiutare questo piccolo grande mondo malato. E da oggi non potrete più dire: se avessi avuto i soldi avrei fatto...
Per tutte le informazioni vai qui.

08 settembre, 2008

Ciao

E' finita.
Sono passati anche questa volta ben 3 mesi. Di regole, di spazi limitati per fumare. Di spazi illimitati per pensare, per piangere e accarezzare. Di cibo pronto, di troppa carne nei menù. Di 2 kg persi cercando verdure, di nasi rossi e balli dopo pranzo. Di teatro, musica, laboratorio manuale, scrittura creativa, ARRAMPICATA, equitazione. Di infermeria chiamata Club Med. Di chemioterapia, cateteri venosi centrali, cicatrici, operazioni, TAC e RMN. Di sguardi, di complicità. Di urli, corse e matite colorate. Di cartelloni di benvenuto. Di macchinine elettriche e valigie portate. Di casette ognuna con il proprio colore, di temi settimanali: indiani, supereroi, il viaggio del mondo in 8 giorni. E' finita la giornata dalle 7 alle 23 scandita da attività, pausa pranzo, riunione, giochi, spostamenti, nanna. E' finita la mia giornata fatta di cordini, percorsi alti, bassi, caschetti da indossare, high ropes, moschettoni, rete, pali, funi d'acciaio, guanti da indossare e tronchi da percorrere. E' finita la nottate in camerata con G, B, M. Le chiacchierate serali con i bambini e notturne con lo staff. Le candele nella notte, Einaudi nelle orecchie.
I 250 volti passati e i 1000 sorrisi regalati. Ciao colleghi, amici, fratelli. Ciao bambini, ciao bambine. Sono così pieno di voi da sentirmi male. E sono felice.

02 settembre, 2008

Wake up! Part-1
















Photo: www.savvy-baby-gear.com

Sto lentamente facendo il conto alla rovescio. Dopo il prossimo fine settimana tornerò nel mondo da cui sono stato fori per questi tre mesi, immerso nel progetto di regalare una settimana di gioco, spensieratezza, divertimento e gioia a bambini malati cronici.
Da due weekends abbiamo avuto le famiglie: figli e genitori insieme per un fine settimana davvero unico. Il sabato diamo la possibilità ai genitori di uscire: sarà nostro compito mettere a letto i loro figli. Ecco quella notte cosa ho scritto.
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C'è un'aria pura in questo posto. C'è una dolcezza nell'aria che quasi stucca. C'è bellezza nell'aria. Il ritmo dei respiri è una danza primitiva. Tutti diversi e tutti sincroni a formare una melodia. C'è una straordinaria armonia nel sonno. C'è la limpidezza di acqua di fonte. C'è la morbidezza di cuscini di piume. C'è l'odore di panni appena stesi. C'è il colore di 1000 palloncini lanciati nel vento. C'è il calore di un abbraccio di un amico. C'è rumore di vita in questo assordante silenzioso notturno. Come un lago di acque smeraldo, io ti concedo il mio corpo e la mia anima. Mi immergo nei vostri respiri e ne esco più vivo.
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Ho imparato da anni ad aprire le porte abbassando la maniglia senza fare il minimo rumore. E' tutto un gioco di spinte, pesi, fisica elementare. E togliersi le scarpe o camminare bilanciando il peso ara sulle punte, ora sul tallone per non produrre il minimo scricchiolio. E respirare con la bocca quando ti accorgi troppo tardi del groppo in gola che ti si è formato per essere stato inconsapevolmente in apnea affinché neppure il tuo respiro producesse il ben che minimo rumore.
Silenzio.
Assoluto silenzio.
Per gustarsi tutta la vita della notte.
Dovreste esserci per vederli- 4 bambini, 3 perle rosa e una azzurra che dormono nella stessa cameretta. Il piedino fuori della coperta di S., la mano palmo in su di K. E la più piccola, F., che prima di addormentarsi teneva a sé il suo peluche e parlava, parlava.
Poi ad un tratto ha iniziato a chiamare "mami" svegliando gli altri 3 fratellini che già dormivano. E' allora che sono uscito dal mio angolino nero e buio situato nell'altra stanza e ho pensato: non ho paura. Mi sono avvicinato e le ho chiesto sussurrando come si chiamasse il suo peluche. Non mi ha risposto. E non so neppure se la abbia comunque rassicurata con la mia domanda da sconosciuto nel cuore della notte. Ma le ho messo una mano sui capelli biondi e ho cominciato ad accarezzarla lentamente. Con la mano sinistra le ho sistemato la maglietta del pigiamino per ricoprirle bene la pancia rimasta scoperta. E le accarezzavo quella testa di grano. Poi le ho messo il piede sinistro sotto le coperte, piegandole delicatamente il ginocchio. e l'accarezzavo. Poi ho messo sotto le coperte il piede destro, distendendole con cautela il ginocchio alzato. E l'accarezzavo. Le ho tirato su le coperte. Aveva sempre la mano destra serrata a pugno con cui si stropicciava ritmicamente l'occhio. Glielo ho presa e dolcemente gliela ho portata sotto le coperte. Il respiro è iniziato a diventare più lento e regolare. e profondo. F. dormiva.