Non so se è per la giornata che è cominciata faticosa.
O per l'attesa di quel perito che non arrivava mai.
Per il pranzo veloce.
Per la nuova attesa dell'autobus in ritardo.
Per la giornata lavorativa così pazzamente nevrotica.
I turisti non mangiano neppure più.
Only surfin' in the Internet.
Sarà poi per l'essere uscito da lavoro e non andare più nella piazza dove
la mia moto mi attendeva silenziosa. Quasi l'unica ormai rimasta dal pomeriggio. Ma pronta a risvegliarsi da quel lungo letargo per catapultarmi nella mia casina in pochi minuti.
Sì, forse è stato anche il dover cercare il bus 14 in mezzo a flotte di american-cines-tedeschi e non sapere a chi chiedere l'informazione.
Per poi entrare in una gelateria e trovarsi una ragazzina di colore con l'apparecchio che candidamente mi dice "Io ci vivo a Firenze". E mi assicura la retta via.
Altro tram pieno di lavoratori stanchi dalla giornata. e altri turisti. E immigrati.
L'unico fiorentino, forse.
Se mai lo sono.
E tornare a casa a piedi lungo strade quasi deserte.
Davanti l'ospedale regna un silenzio irreale.
I miei passi dietro di me.
Girare la chiave, aprire il Mac e premere play su Ludovico Einaudi.
E la nostalgia di una camera lontano anni luce ti avvolge.
E vorresti essere proiettato in un lampo là.
Nel niente e nel tutto.
Stasera mi farai compagnia, amica Ceres.
P.S. Una buona notizia pero' oggi la devo citare.
La Corte dei Conti dà ragione al V-Day di Beppe Grillo.
O per l'attesa di quel perito che non arrivava mai.
Per il pranzo veloce.
Per la nuova attesa dell'autobus in ritardo.
Per la giornata lavorativa così pazzamente nevrotica.
I turisti non mangiano neppure più.
Only surfin' in the Internet.
Sarà poi per l'essere uscito da lavoro e non andare più nella piazza dove
la mia moto mi attendeva silenziosa. Quasi l'unica ormai rimasta dal pomeriggio. Ma pronta a risvegliarsi da quel lungo letargo per catapultarmi nella mia casina in pochi minuti.
Sì, forse è stato anche il dover cercare il bus 14 in mezzo a flotte di american-cines-tedeschi e non sapere a chi chiedere l'informazione.
Per poi entrare in una gelateria e trovarsi una ragazzina di colore con l'apparecchio che candidamente mi dice "Io ci vivo a Firenze". E mi assicura la retta via.
Altro tram pieno di lavoratori stanchi dalla giornata. e altri turisti. E immigrati.
L'unico fiorentino, forse.
Se mai lo sono.
E tornare a casa a piedi lungo strade quasi deserte.
Davanti l'ospedale regna un silenzio irreale.
I miei passi dietro di me.
Girare la chiave, aprire il Mac e premere play su Ludovico Einaudi.
E la nostalgia di una camera lontano anni luce ti avvolge.
E vorresti essere proiettato in un lampo là.
Nel niente e nel tutto.
Stasera mi farai compagnia, amica Ceres.
P.S. Una buona notizia pero' oggi la devo citare.
La Corte dei Conti dà ragione al V-Day di Beppe Grillo.
4 commenti:
Com'è che quando tu sei un po' giù, risulti poetico e nostalgico? Mentre io nella stessa condizione ("California dream man") sembro una pazza nevrotica con tendenze al voyerismo?...ovviamente la domanda è retorica, non ti azzardare a rispondere!
Allora ti rispondo io j.cole: ma perchè siamo tutti diversi!!! E' proprio questo il bello del mondo, ed è lo scoprire le diversità che ci affascina (anche te, ammettilo).
Io lo ammetto, perchè non dovrei?
E' proprio la diversità di due post nati casualmente lo stesso giorno da stati d'animo simili che mi diverte
Gia'.
Tutti diversi e tutti uguali, in fondo.
E...
Ops, non posso rispondere!
:-)
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