07 luglio, 2007
L'ultima corsa
Mi avevano detto che eri arrivata al deposito in condizioni critiche.
Ma la prima visita che ti ho fatto mi aveva incoraggiato: qualche ammaccatura, graffi e un buco nel carter da cui uscivano fili di rame.
Un po' di cerotti, bende e betadine, pensai, e torni la mia Bimba di sempre.
Oggi era il giorno della dimissione protetta: avevi un appuntamento con il primario, Dott. Ugo, dell'officina Kawasaki. Aperto sempre il sabato mattina ma mi piace pensare che lo fosse solo per te.
Arriviamo. Posteggiamo e chiediamo il consulto.
Alla prima occhiata sentenzia "Porca puttana! Qui non ce la facciamo...".
Sbianco. E chiedo un secondo consulto con il Dott. Ricambi che mandi un responso per il costo delle cure del caso.
Dopo 30 minuti escono le pagine bianche dal fax.
...
Ringrazio.
Saluto.
Ciao bella bimba.
Grazie per il vento, il tanto vento.
Grazie per la paura iniziale, l'adrenalina nelle vene, la velocità, i posti che non avrei mai visto, i saluti agli altri riders, i tuoi scricchiolii odiosi della semicarenatura, il cupolino che mi ha protetto il viso, le tue pieghe e le tue riprese.
Grazie, per non avermi mai lasciato a piedi, per esserti sempre accesa al primo colpo anche quel 2 gennaio in cima al passo della Raticosa.
Grazie per non aver fuso dopo 1 ora di minimo sotto il caldo sole del Circuito del Mugello.
Grazie per non aver ceduto mai sotto l'improvviso ghiaino dietro le curve.
Grazie per tutti quei migliaia di sorpassi in tutta sicurezza.
Grazie per tutti quei paesaggi visti a 20 km/h.
Grazie per avermi permesso di conoscere altre persone.
Grazie per avermi permesso di ritrovarne altre.
Grazie per aver cullato i miei compagni di viaggio.
Grazie per avermi regalato questo pezzo di Pura Vita.
Ciao.
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1 commento:
Ehi Bimba. Grazie anche dalla tua passeggera più presente.
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