23 agosto, 2007

Siamo tutti lesbiche














Pegah Emambakhas è una donna.
Pagah ha 40 anni.
Pagah e' iraniana.
E lesbica.
Troppo per molti.
Inammissibile per il governo di Teheran.
Che anni fa ha condannato a morte per lapidazione la sua compagna.
Sentenza già eseguita.
Adesso Pegah si è rifugiata in Inghilterra.
Sperando in un asilo politico.
Che le è stato negato.
"Non è stata capace di dimostrare che è lesbica".
Questa la sentenza ufficiale.
Pagah sarà rimpatriata a Teheran Martedi 28 Agosto.
E probabilmente incriminata al suo arrivo all'aeroporto.
Si stanno mobilitando Arcigay, Arcilesbica, alcuni parlamentari italiani, l'ambasciatore italiano a Londra, il sindaco di Roma Veltroni e quello di Venezia Cacciari.
Anche l'imam sentenzia:"''Nella religione musulmana l'omosessualità è un peccato. Ma non si chiede conto a nessuno di quello che fa nel suo privato - ribadisce -. Per condannare qualcuno servono quattro testimoni che abbiano assistito tutti all'atto sessuale, e se queste condizioni non ci sono state il testimone puo' essere a sua volta condannato, perche' e' meglio, per l'Islam, non scandalizzare inutilmente il proprio fratello''.
Nell'attesa di queste 48 ore, vi lascio con due paragrafi.
1. LAPIDARE un uomo o una donna fino a farli morire può richiedere molto tempo, specialmente se coloro che scagliano le pietre desiderano di proposito prolungarne l'agonia. Il colpo di grazia alla testa, in grado di portare a uno stato di incoscienza o alla morte, può farsi attendere anche un'ora, mentre le pietre di piccole dimensioni che provocano contusioni sono rimpiazzate poco alla volta da pietre di dimensioni maggiori in grado di frantumare gli arti. Soltanto quando il corpo è in agonia in ogni sua parte può sopraggiungere la morte.

2. Pegah ha confidato che, oltre a non salire mai su quel volo che martedì dovrebbe rimpatriarla, ha un altro sogno: "Voglio camminare in mezzo alla gente, senza guardarmi alle spalle e ripetere dentro di me: 'Sono libera' ".

Inviate una mail con il vostro nome e cognome con oggetto "Save Pegah" a: savepegah@gmail.com

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Fatto.
Ed adesso una considerazione: sono medico, mancina, sposata con un uomo dai capelli rossi, ho un gatto rosso ed una gatta nera; qualche secolo fa la mia condizione mi avrebbe portata diritta diritta al rogo.
Oggi la cosa fa sorridere, ma allora faceva bruciare.
Lo stesso vale per Pegah, che per la mentalità medioevale del suo paese rischia di morire per un aspetto della sua vita e delle sue scelte PERSONALI.
Ma anche la nostra di mentalità non è niente male, se pensi a quel neandertaliano del prosindaco-ayatollah di treviso che voleva cacciare dalla sua città i "culattoni" (a pietrate?), e, senza andare troppo lontano, alla NEGAZIONE DEI DIRITTI ELEMENTARI che ancora esiste in italia.
Ma la morte civile è sicuramente più politicamente corretta della morte fisica...
V-Day!

Diarionotturno ha detto...

Cavolo! Di mano del diavolo e pur con pel di carota maritata! E me lo dici così?Senza avvertirmi prima? Secondo te adesso mi possono indagare per favoreggiamento di STREGA? Beh, al limite fuggiremo tutti a Treviso, paese accogliente e tollerante.
Ps:ma secondo te, questa gente, ha almeno un libro in casa?No, la bibbia non vale. E no, neppure la Gazzetta dello Sport.